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Imposta sul Turismo Formentera

Al fine di salvaguardare e preservare il magnifico habitat che caratterizza l’isola di Formentera, il Governo delle Baleari ha deciso di introdurre da quest’anno una nuova imposta che dovrà essere pagata da tutti i turisti che si recheranno in questo angolo di paradiso.
In particolare, essa è stata ideata per affrontare le conseguenze che il turismo provoca sul territorio, le infrastrutture e i servizi di base. Inizierà ad essere applicata dall’ 1 luglio. Una tassa simile era già stata introdotta quindici anni fa, per poi però essere rimossa. La nuova tassa si differenzia dalla precedente sotto tre aspetti sostanziali:


  1. In primo luogo nel nome, poiché ora si chiama “imposta del turismo sostenibile” mentre in passato “ecotassa”.
  2. In secondo luogo per la destinazione dei fondi: in passato essi confluivano nella cassa unica e il Governo li impiegò per liquidare debiti precedenti, mentre ora è previsto che siano destinati a progetti turistici e ambientalistici
  3. Infine, l’ente competente alla riscossione: in principio furono gli albergatori che si incaricarono di riscuotere le tasse dai turisti e, anche se sarà così anche quest’anno, il Patto non esclude che in futuro possano essere incaricati anche i porti e gli aeroporti, come previsto inizialmente.


Per quanto riguarda i costi invece, dal 1 di giugno al 31 settembre (alta stagione) la tassa sarà di 1€ al giorno per ogni persona e sarà dimezzato dopo l’ottavo giorno di pernottamento. Anche in bassa stagione il prezzo sarà dimezzato a 0.50€. Al costo base si applicherà un’aliquota di IVA del 10%


Le persone esentate dal pagamento della tassa saranno coloro che rientrano in una delle seguenti categorie:

  1. I minori di 16 anni
  2. I viaggiatori che arrivano con programmi della terza età
  3. I familiari di persone con condizioni mediche che richiedano lo spostamento fra le isole per la cura dei malanni.

Anche ai residenti sarà richiesto il pagamento della tassa come a qualsiasi altro turista nel caso in cui si spostino e soggiornino in un’isola delle Baleari diversa da quella di residenza


Salvo in Cataluña, negli altri luoghi con tasse di questo tipo sono presenti offerte turistiche molto differenti dalle Baleari. Si tratta di grandi destinazioni urbane, come Bruxelles, Firenze o Parigi, che non hanno nulla a che fare con il sole e le spiagge che caratterizzano il nostro arcipelago, i cui concorrenti nel Mediterraneo non richiedono il pagamento di alcuna tassa. Come affermato dal Governo autonomo: “le entrate ottenute attraverso questo tributo saranno destinate a “stimolare il turismo sostenibile” e la “conservazione degli spazi naturali”. Una commissione parlamentare con rappresentanza dei differenti partiti politici, le associazioni di categoria e i sindacati saranno gli addetti a determinare la destinazione finale dei fondi.

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